Ci eravamo lasciati così.....
... con miciapallina che usava il suo divano per navigare nel sonno, febbricitante, riprendendosi dalle fatiche della torta.... ma con le arance in casa che ruzzolavano, saltellavano, pallinavano per ogni dove, bisogna essere operosi!
E comunque può sembrarvi, vi assicuro, è una meraviglia!
Altro che pallette a Piazza di Spagna!
Queste arance sono le tanto cercate, "arance non trattate", la buccia non è cerata, non ci sono pesticidi..... ergo...
Marmellata di Arance "quelle buone"
Ho chiamato la mia mamma e mi sono fatta raccontare come la fa lei questa marmellata.
Dopo averle lavate e asciugate molto delicatamente, lei taglia tante striscioline di buccia, ma solo la parte arancione, sottile sottile, che poi si taglia a pezzetti.
Poi le arance si sbucciano bene bene, togliendo TUTTO il bianco (che è una cosa lungaaa..) e poi si tagliano a pezzoni.
Magari mentre si sbuccia e si pela, ci scappano 4 chiacchere e una risata.... perchè mai fare la mamellata tristi e soli!
O no, questa è l'allegromarmellata per eccellenza!
Per un kilo di arance (pezzi e buccette) ci vogliono 500 gr. di zucchero e un'abbondante dose di risate, circa una catinella.
Si fanno cuocere prima le buccette, con una tazza di acqua, facendole bollire piano piano fino a quando non rimangono umide.
E sniffare è vietato! Severamente!
Si aggiungono le arance a pezzi e lo zucchero.
Si fa cuocere a fuoco forte fino all'ebollizione, poi si abbassa la fiamma e si fa rassodare la marmellata per il tempo che occorre, fino alla prova "goccia" nel piatto.
Io le ho invasate bollenti e messe a raffreddare a testa in giù per fare l'effetto vuoto.
Ottima! Mi è venuta davvero buona!
Merito delle arance e della ricetta della mamma!
Tutto qui?

Tutto qui!!
Perchè questo non è un blog di ricette, è un album di ricordi.
Papà, ti ricordi, come la volevi dopo aver mangiato, semplicemente con un pezzetto di pane, come se fosse il migliore dei dessert?
Il pezzetto di pane e il bicchiere del vino non potevano essere portati via fino a che tu non ti alzavi, e ancora vedo la mamma che sta li, con il tavolo apparecchiato per metà, e tu che con quel tuo sorriso, a metà fra il semplice piacere e la presa il giro, gli allungavi quel boccone di pane e chiedevi "non ci sarebbe un cucchiaino di marmellata?".
E le sere d'estate, quelle calde, dove il barattolo tirato fuori dal frigo era la scusa per stare ancora tutti seduti intorno a te, che raccontavi vecchie storie di Cagliari, di guerra, di come avevi "sedotto" la mamma, e quanto era bella la mamma quando l'hai vista a quella festa...
Non sempre però, solo quando ne avevi voglia.... ma la marmellata sapeva scioglierti la lingua!
Ti ricordì papà?
L'ho regalata a Piero, la tua marmellata papà.
Sei contento?