mercoledì 17 febbraio 2010

Mani Pulite….. ma dalla farina!

La politica non c’entra, qui parliamo di cucina!

Mani Pulite 010

L’Impasto base “Mani Pulite” l’ho notato la prima volta un mesetto fa in un post del 4 settembre 2008 da @nna@ (e poi non si dica che non vado a spulciare nei vostri blog!) .

Questa volta la proverbiale curiosità della gatta mi è stata di grandissimo aiuto e non ci ho lasciato lo zampino!

Sconfitta la prima nota di “ma che cosa è questa cosa qui?”, memore dell’esperienza fatta con il pane senza impasto, che ormai è un refrain di tutta la blogsfera  (in tutte le sue declinazioni) anche se all’inizio uno si domanda che ciofeca sarà mai… letto fatto, ho voluto cimentarmi con questo nuovo giochino la sera stessa, ed è stato amore!

Subito!Mani Pulite 01

E’ un impasto che si fa in 2 minuti (cronometrato), si può fare nell’impastatrice oppure in una ciotola dotata di un coperchio a chiusura ermetica.

E’ morbidissimo, sembra plastilina molle, lo farcite con quello che vi pare non si stende con il mattarello ma si mette direttamente nella tortiera o sulla leccarda e si pastrugna con la punta delle dita, non bisogna nemmeno imburrare, non contiene burro, ma solo farina acqua e olio… quindi è dietetico…. è duttile, lo farcite con tutte le verdure che vi pare, ci mettete dentro la ricotta, il formaggio, l’ “appareil à quiche”… lui fa quello che gli chiedete, che volete di più?!

Mani Pulite 02

Gli ingredienti sono semplicissimi:

610 250 gr di farina;

610 80 gr di olio (io uso l’olio evo…)

610 110 mg di acqua calda

610 1 cucchiaino di sale

610 1 cucchiaino di lievito per torte salate

E mentre vi rimando al post di @nna@ per leggere come lo spiega bene lei, le foto che stanno scorrendo sono invece quelle della torta salata che ho preparato ieri sera, di ritorno alla Gatteria, ore 19 e 45, fatte proprio perché dopo l’ennesima riprova ho deciso di passarvi questo barbatrucco!

Al volo, metto gli ingredienti nel Ken, giro giro giro, velocità minima, poi passo ad uno e… stop…. tempo segnato dal timer della macchinetta “1.39”… fate voi.

Ah….. se non avete impastatrici varie, mettete tutti gli ingredienti nell’ordine in una ciotola, chiudete bene, e… Ballate la rumba!
Sbattete il contenitore dall’alto verso il basso e in senso rotatorio per qualche minuto... quando sentite che gli ingredienti si sono ammassati, aprite il coperchio e troverete la vostra palla!

Mani Pulite 03Mani Pulite 04

Ridacchiando sotto i baffi per la faccia stupitissima di GrandeGatto che non ci credeva, perché non aveva mai visto la preparazione benché avesse già fatto la prova assaggio, ho preso il mio blobbino molle e lo ho steso nella pirofila allargandolo con le mani e risalendo sui bordi.

Si, non ci si sporca le mani!
La consistenza di questo palla è tale per cui le mani non si sporcano, al massimo si ungono un pochino.

Ho acceso il forno a 200°

Mani Pulite 05Come si è visto sopra ho messo dentro il guscio di pasta della ricotta, e poi l’ho ricoperta con delle zucchine tagliate a rondelle e sovrapposte (in questa torta ce ne sono andate due belle grosse).

Un po' di sale, un girino d’olio, una spolverata di parmigiano…..

Mani Pulite 06

… e pronti via, dritti nel forno.

C’è qualcuno, che mi legge, che inserirebbe questo Impasto nell’etichetta “cucina per chi non ha tempo e crede di non saper cucinare”… ma io penso che anche le cuoche più esperte crolleranno davanti al suo gusto e alla velocità!

Mani Pulite 07

In effetti, chi l’ha detto che la buona cucina deve essere per forza stancante e che le diete vanno fatte con sacrificio del gusto?

Io no… mai detto…. giurin giuretta!

Comunque, mentre la mia torta salata riposava al calduccio nel forno, mi sono cambiata, abbiamo apparecchiato il tavolo e GrandeGatto ha anche trovato il tempo di tradirmi con la micia più ruffiana che io abbia mai conosciuto: Puzzetta!

Grattini e Mordicchi d'amore

Che prima lo mordicchia e fa la ritrosa e poi….

grattini sparsi e godurie

… si concede spudoratamente facendo le fusa, gli occhi storti e tutto il “dicibile” (l’indicibile ve lo lascio immaginare)per corrompere quell’anima candida di mio marito…. che si lascia corrompere!

Mani Pulite 08

E mentre quei due “pomiciano” la cena è pronta.

Non è bellissima?

Cuoce in circa 45 minuti, o comunque fino a che il guscio di pasta non è bello dorato.
In questo trovo insostituibili le teglie di Pirex, che rendono la cottura più uniforme (mica capito il perché ma è così) e soprattutto mi danno modo di controllare il colore anche “dentro” la teglia!

Mani Pulite 09

E non è solo bella, questa tortina, è venuta davvero buona.

Non posso assicurarvi che la pasta che dovesse avanzare il giorno dopo sarà sempre fragrante e friabile come appena uscita dal forno, ma semplicemente perché non ne è mai avanzata.

Ho provato questo impasto anche con la farina integrale (metà e metà) e con la farina di farro (sempre metà e metà).

Ho provato ad aggiungere alla farina un pizzico di peperoncino, o un poco di rosmarino secco.

Ho provato…. ma è venuta sempre buona!

Mani Pulite 011 Si vede bene la briciola all’angolo della fetta?

Se non si vede provate ad ingrandire la foto (basta cliccarci sopra) e poi… perché non ci provate anche voi?

Giusto per avere le “Mani Pulite”

nasinasisorridenti

lunedì 15 febbraio 2010

Che Spaghetti del Cavolo!…

Semplicitaaaaaa……..

Pasta e Cavolo  04

Dopo il lungo festeggiamento del 45nnale di miciapallina (almeno una settimana, era d’obbligo!) si torna al normale scorrere della vita alla Gatteria.

E con il normale scorrere tornano anche le ricettine, quelle semplici e veloci, gustose, perché siamo dei gran golosi qua dentro, ma dietetiche e preferibilmente anche economiche, perché siamo incontentabili!

Approfittando della proverbiale e ormai risaputa familiarità con le cavolacee, che sconfina in gustose ricette come questa tutta colorata o questa “antinfluenzale” in insalata o anche questa un’imperdibile copia d’autore…. solo per citarne qualcuna, quando addirittura non genera fantasie su mondi alieni e passione anche nei pelosi di casa, ci siamo appropriati di una ricettina, importata alla Gatteria da nonna-gatta in persona.

Pasta e Cavolo  02

Ci occorre “semplicemente” un cavolo di qualsivoglia genere, dal broccolo romano al cavolfiore, con tutte le sue belle foglie!

Si si, proprio le foglie, quelle lunghe e dure che generalmente facciamo togliere perché pesano nella bilancia e poi tanto si buttano.

Il cavolo generalmente si “sbollenta” o si “soffoca” per farlo cuocere, e insieme alle cime questa volta diamo una bella cottura anche alle foglie.
Se sono molto larghe e dure, le tagliamo in due per lungo, altrimenti le lasciamo così come sono.

Semplice per ora?

Tiriamo su e scoliamo le cimette per usarle come vogliamo, NON buttiamo l’acqua di cottura con le sue belle foglie, ma ci aggiungiamo uno o due spicchi di aglio schiacciati, rabbocchiamo con la quantità per far cuocere gli spaghetti, portiamo ad ebollizione e cuociamo la pasta, secondo i tempi e le modalità che ci piacciono di più.

Pasta e Cavolo  03

In totale anarchia, scoliamo la pasta, condiamo con un filo di olio evo di quello buono, una spolverata di parmigiano (o pecorino) e ancora fumante….

tutti a tavola che si mangia!

Semplice, Sano, Saporito!

Dietetico per coprire il senso di colpa sugli stravizi appena fatti, buono buono perché se non è buono che gusto c’è nella vita?, veloce perché di tempo ne ho sempre di meno, e non si butta nulla sennò mi piange il cuore!

Pasta e Cavolo  01

Se gradite vi aspettiamo per cena!

nasinasi

martedì 9 febbraio 2010

La 45ma miciapallina


Come hai detto scusa?
Ripeti…….

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Ma daiiiiiiiiiiiiiiiii…. siamo seri!!!!!

003-45 

Il compleanno di miciapallina?……

E quanti sarebbero?……………………….

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45?……………

Ma non scherziamo!!

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Su su….. che quasi quasi ci stavo credendo, torniamo alle cose serie…

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nasinasifestaioli

lunedì 1 febbraio 2010

Prendiamoci un momento, io e te….

quattro chiacchiere con mio padre
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Ciao papà,
sediamoci qui un momento, di fronte al mare, e facciamo quattro chiacchere tranquilli, tanto tempo ne abbiamo.

Adesso sono tre anni  che sei partito.

Me lo ricordo bene sai.
Io stavo qui e tu a casa, ci divideva il mare, e tutto ad un tratto eri dappertutto con niente, se non la vita, a dividerci.

Un battito di ciglia che ha fatto tremare il mondo.

Non si va via così, papà, senza avvertire, uffa, non sta bene.

Anche se capita, lo so, e non si può fare nulla.

E penso, che se sapessimo esattamente il nostro tempo, se quando nasciamo ci dessero i biglietti per il viaggio, con la data di partenza e la data di rientro, sarebbe tutto più facile.

Non ci perderemmo in chiacchere stupide, non lasceremmo fili sospesi, come in un cattivo lavoro a maglia, non aspetteremmo domani per dirci “ti voglio bene”.

Te ne sei andato all’improvviso, hai lasciato la valigia e sei partito, e noi quaggiù, tutti con il naso per aria, a cercare di capire, a cercare di adattarci ad una realtà che ha cambiato tutto.

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Oggi un altro anno è volato via, un altro anno pieno di vita, a volte molto bella, spesso ingarbigliata e confusa, ma comunque un altro anno e ancora senza te.

E mi domando, chissà…
chissà se sono riuscita a farti capire quanto eri importante per me, quanto tutti noi contassimo su di te.

Ti ho detto abbastanza “ti voglio bene”? Ti ho abbracciato quanto avrei dovuto? Non so, non so davvero papà, e per quanti baci, a migliaia, ti posso avere dato, sono sempre troppo pochi, pochissimi, e altre migliaia avrei voluto darti.

E adesso come faccio con le cose che dovevi insegnarmi?

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Non c’era mai il tempo… e adesso non ci sei tu.

Papà… il mio papà… ho avuto tanta paura che gli anni mi avessero rubato le immagini del tuo viso, il suono particolare della tua voce, la forma delle dita della tua mano.

E invece non è stato così.

Mi hai mandato una bella cartolina da questo tuo viaggio, quello che c’era scritto lo sappiamo solo io e te, ma in allegato c’erano le foto, tutte le foto che abbiamo scattato insieme, e anche quelle con Alessandro e con la mamma.

Io e Piero ci siamo sposati (l’avresti mai detto?) e, strano a dirsi, continuiamo a non litigare (non ridacchiare, è vero!) anche se lui è di Sassari e io di Cagliari, non ci crea problemi,

E… non papà… non sono cambiata, purtroppo, continuo a non prendere la vita troppo sul serio e a miagolare nei centri commerciali se mi perdo (ma così mi ritrovano) e sono sempre in lotta con la bilancia.

Uffa, anche tu sei sempre lo stesso, mi sembra di sentirti, ti sto rubando già troppo tempo e le smancerie non ti sono mai piaciute.

Tu preferivi quando ti mettevamo un fiocco in testa o giocare a lunamonda in spiaggia, una passeggiata in un bosco, un bel minestrone, o insegnarmi a sbrogliare una lenza, piuttosto che parole vuote, mi hai fatto vedere come si fa a piantare bene un picchetto nella sabbia e anche come proteggere la tenda perchè non la porti via il vento.

Quindi basta “bla bla”.

Farò invece come quando ero piccola e accendevamo un grande fuoco in riva, per segnalare alle barche che tornavano la notte dalla pesca, dove approdare lungo la spiaggia.

Mi dicevi “tenete accesa la fiamma, perché qui in mare, la notte, altrimenti ci perdiamo, che la riva è lunga e sembra tuta uguale”.

E io piccola mi sentivo investita di una responsabilità immensa… anche se poi il fuoco lo tenevano acceso i grandi e io mi limitavo a stare li, crollando dal sonno, ma guardando le fiamme come un piccolo soldatino, ricordando quale era il mio compito.

fiamma

Tu continua ad andare dove devi, allora, non ti distrarre e non perdere la rotta.

Quaggiù ci pensiamo noi.

Forse non come avresti fatto tu, evabbè, ma non preoccuparti, ci proviamo e non molliamo, quindi vai… stai tranquillo, lasciati indietro questi pesi e vai.

Intanto accendo un fuoco, così tu potrai sempre orientarti nel tuo mare e io potrò trovare la strada quando verrò.

DSC01222

Ti voglio bene papà.

ninnichitta
 
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