mercoledì 23 dicembre 2009

Per farvi un regalo!

Pensa e ripensa, pensa e ripensa, davvero non possiamo non lasciare qui un augurio e un regalo per chi passa….

Paura?……

01-E Natale

No, non è questo il regalo! A Natale siamo tutti più buoni!

Quindi, riunione al vertice… mumble mumble….

La Gatteria, considerato che:

che quest’anno siamo stati pressoché latitanti… 
che fino ad oggi la magia di Natale si è ben tenuta alla larga dalla Gatteria…. 
che quei pochi (ma buoni) che continuano a frequentare questo blog, nonostante tutto, meritano qualche cosa di veramente bello…
che vorrei tanto partecipare al contest della Garofalo
(vedete a lato il loghino?) ma ancora non ho trovato un momento libero per pensarci…

… ha deciso di regalare a chi passerà di qui “LA” ricettina, la prima che era stata scelta per partecipare da Tzatziki a Colazione!

 Quindi, un regalo scartato?

Ma noooooo…. Invece è la pasta più buona che c’è (altrimenti mica ci pensavo a candidarla), quella che vi farà fare un figurone, magari proprio la Notte di Natale, e siccome in questo momento è la cosa più preziosa che ho volevo regalarla….

La Renna

… a te, a te che sei qui e mi leggi adesso, a te che sei passata/o per darmi gli auguri, a te che mi hai fatto sorridere quando ero stanca in questo lungo anno, a te che mi hai tenuto la mano….. a tutti voi.

Tagliolini regalati con la triglia di sabbia

07 - Impiattata

Questa è una ricetta semplicissima, veloce da preparare, pochi ingredienti, pochi sapori, si basa tutta sulla freschezza e sul gusto di quello che ci mettete dentro.

Vi occorrono le triglie, preferibilmente le triglie di sabbia che sono più delicate delle triglie di scoglio e hanno un gusto persistente ma dolce e un profumo di mare sottilissimo.

Le triglie

Le potete riconoscere anche dal colore, che è più “rosato” delle sorelline rocciose, ma naturalmente dovete fidarvi di chi ve le vende.

Per 4 persone:

610  triglie (circa un Kg.) sia i filetti che le spine

610  aglio (a piacere, io ne ho messo due spicchi)

610  peperoncino (preferibilmente quello spezzettato)

610  5 o 6 pomodorini

610  qualche cappero

03 - Pomodori prezzemolo e aglio

Per questa pasta ci vorrebbero i tagliolini, quelli mi ha consigliato Patrizia, ma vi assicuro che se usate i capellini o gli spaghettini della Garofalo la delizia è assicurata!

La parte più complicata della ricettina è… spinare il pesce per ricavare i filetti!

Qualcuno per fidarsi

Naturalmente, se avete chi lo fa per voi è meglissimo!

Perché loro con uno ZAC…… ZacZac… ZacZacZac…

ZacZacZac ZacZacZac

E io rimango li come una bambina davanti ad una vetrina, incantata!
Tre colpetti e da una parte ci sono due bellissimi filetti e dall’altra le lischette per il fumetto.

02 - le lische per il fumetto

Tornati a casa con il prezioso bottino rosato, mentre da una parte fate un fumetto con le lische, dall’altra in un padellone mettete un filino d’olio e l’aglio a scaldare.

Aggiungete i filetti di triglia e il peperoncino… una girata ed una voltata!

04 - Filetti aglio e peperoncino Rapido, perché il pesce non va mai cotto troppo e questi filetti in particolare sono molto delicati.

Un goccetto di vino bianco secco, i pomodorini, i capperi e fate andare a fuoco dolce, per evitare che i filetti si spappolino, qualche minuto.

05 - Capperi in aggiunta 2

A questo punto i filetti si tolgono e si mettono da parte, si alza il fuoco per far rapprendere il sugo, si aggiunge il fumetto filtrato e si porta ad ebollizione per aggiungere la pasta.

Direttamente qui nel padellone?

Si si!

06 - Mantechiamo la pasta

Avendo l’accortezza di usare un formato piuttosto sottile e con un tempo di cottura rapido si può “risottare” la pasta direttamente in questo sughetto “lungo” altrimenti fate dare solo una scottata e poi scolatela nel padellone e fate mantecare per bene fino a terminare la cottura.

Aggiungiamo i filetti, impiattiamo, a piacere una spolverata di prezzemolo a crudo e prepariamoci a ricevere un sacco di complimenti!

08 - Capperi a me

Ma che fanno gli aiutanti alla Gatteria?
Dov’è l’addetta all’apparecchiatura?

Puzzetta Che ci fai li tuPuzzetta Va bene esco 

Puzzetta! Su, dai che non è bello!

Vieni fuori e aiutami ad apparecchiare. Arrivano gli ospiti!

Palla 05

Buon Natale!

venerdì 11 dicembre 2009

Il Baccalà dell’ArchiCuoco

… del bello e del buono delle chiacchiere di cucina!

Occhioni

No no, lui non centra assolutamente nulla con il Baccalà!
Si, è un gattuccio, ma non è un pesce!

Ma in apertura dell’ultimo post abbiamo messo la foto di Misti-canza e per evitare scene di gelosia ed inutili musi lunghi (o si…. i gatti lo fanno!) abbiamo dovuto accontentare anche Ogheddu!

Che ci tocca fare per accontentarli tutti sti mici!

In questo post voglio parlarvi di una delle mie passioni.

Cucinare il pesce!

Baccala

Come sapete vengo da un’isola, nata e cresciuta in una città spiattellata lungo la costa, con un mercato del pesce che è “fa-vo-lo-so” e dove mammagatta mi portava sin da piccola.
Già, altri bambini passeggiavano nei negozi di giocattoli e io con mammagatta nel mercato del pesce di Cagliari… con le voci alte che si rincorrevano da un banco all’altro, voci che vantavano la freschezza, i colori, l’odore del mare, ricette sussurrate quasi come fossero segreti di stato, da bocca ad orecchio.
Anche il mio papà andava a pescare, a bolentino fermo in mezzo al mare o con la canna da riva.
A noi piccoli le sere d’estate, dopo il bagno e la merenda, veniva consegnata una lenza su un sughero e, dalla riva, giocavamo a chi prendeva più pescetti….

Triglie

… pescetti che la mamma poi friggeva e che si mangiavano, caldi caldi, come biscottini croccanti.

Quando il pesce è buono ed è fresco, per cucinarlo occorrono pochi orpelli.

La cucina Sarda è così, pochi elementi, cotture poco elaborate, sapori forti.

E così mi piace cucinare…. ma poi venendo a Roma, pur di mangiare il pesce, mi ero adattata a prendere quello di allevamento, perché il pesce buono si trova (eccome!) ma bisogna conoscere la pescheria giusta, o spostarsi (e con il lavoro non è possibile) e costa caro…. carissimo!
Altro che pescherie…. Tiffany!

Coccio da zuppa

La zuppa di pesce… me la sogno!

E poi, l’incontro inaspettato con una pescheria, La pescheria di Patrizia, vicino al mio nuovo ufficio.

Diciamo che sono diffidente, e molto, e schizzinosissima in fatto di pesce, quindi il mio approccio con Patrizia ed il suo “Antro” è stato cauto cauto.

Ci passo davanti tutti i giorni, prima di fretta, quasi in fuga (tanto li il pesce d’allevamento mica lo trovo…. e guarda che prezzi…. e….. mmmmmmm senti che odorino buono…..), poi ho iniziato a rallentare, a sbirciare, a farmi tentare…

Come un gatto che deve venire a mangiare dalle mani di uno sconosciuto, la prima volta che ho comprato il pesce da Patrizia l’ho fatto quasi scappando… un piede dentro ed uno già fuori… toccata e fuga…

Vi ricordate l’Azzurro di queste Alici?

uuuuuuuuuu… il sapore del pesce fresco è ineguagliabile!

E poi da Patrizia il pesce te lo puliscono, se lo chiedi, te lo sfilettano, te lo preparano, ti danno anche i consigli giusti per cucinarlo…. tutto sommato il prezzo è quello giusto… e così, fra una chiacchiera e un cartoccio di pesce, fra una frittura mista e le alici marinate… eccomi, sono stata catturata!

Patrizia
Questa donna mi ha presa letteralmente per la gola!

O no, non rinnego di certo “Lo sciocco pesce” che avete letto, ma vogliamo mettere con “Le mormoranti mormore” che ho cucinato dopo?

Quindi, in primis aspettatevi un bel post, solo sulla Pescheria, in seconda battuta, adesso posso sfogare tuta la cucina repressa che avevo!

Anche GrandeGatto è felice di questa nuova vena nella miniera cucina, e ne approfitta a larghe mani… anzi, a larga bocca!

E arriviamo al baccalà!

Che da li siamo partiti, ma io faccio sempre dei giri “immensi” per poi tornare al punto!

Il baccalà dell’ArchiCuoco!

Baccala pomodorino uvetta e pinoli

L’ArchiCuoco, in realtà, è uno dei miei capi, un grande architetto, con la passione per la cucina.
Durante il caffè della prima mattina (prima di tutto un caffè… poi si lavora!) spesso si parla di cucina, di quello che si è preparato la sera prima, di quello che si cucinerà oggi… e si scambiano le ricette.

O meglio, lui da a me delle ricette che io poi provo.

In uno di questi scambi unidirezionali, un giorno che Patrizia mi aveva “passato sottobanco” un baccalà ammollato che sembrava parlare, l’ArchiCuoco mi ha “sussurrato” questa ricetta (L’ArchiCuoco che sussurrava alle micepalline…. mi ricorda qualcosa…)

Gli ingredienti, per due persone:

610  un bel filettone di Baccalà ammollato bene (circa 600 gr)

610  una cipolla tagliata sottile

610  pomodorini

610  una manciata di uvetta

610  una manciata di pinoli

Proprio una ricetta come quelle che piacciono a me!

Veloce veloce, pulita pulita.

In una padellona ho messo la cipolla tagliata a fette sottili, i pomodorini, il baccalà tagliato a pezzi grossi (ne sono venuti 4 pezzotti), l’uvetta (fatta rinvenire in un pochino d’acqua tiepida) i pinoli e un peperoncino.

Coperto e fatto cuocere a fuoco basso.

Il sale lo aggiungiamo a fine cottura, perché con il baccalà non si sa mai.

La ricetta dice di aggiungere un pochino d’acqua perché la cosa buona alla fine è inzuppare nel sughino, noi invece abbiamo messo i pomodorini in scatola con il loro liquidino.

Il baccalà cuoce veloce, quindi è perfetto per noi che rientriamo a casa tardi (intorno alle 20:00) e infreddoliti.

Il tempo di cambiarci ed è pronto in tavola!

Baccala pane e vino

Un boccalino di vino bianco (praticamente un bicchiere per GG), una bella fetta di pane da inzuppare nel sughino (che merita l’oscar dei sughini) un frutto e nanna presto soddisfatti e contenti!

Cucinare il pesce è meraviglioso, non pensate anche voi?!

un triplice Hurrà all’ArchiCuoco, al pesce buono e a chi lo sa vendere!

GAtto in Scatola

E mentre Ogheddu l’uragatto, soddisfatto per la sua apparizione pubblica, esplora una scatola trovata “per caso” sul tappeto, noi ci ritiriamo in buon ordine per il fine settimana, soddisfatti per essere riusciti “in corner” a interrompere questo digiuno (oooops"! questo silenzio) forzato.

nasinasi pesciolini

p.s. in attesa del post dedicato solo a loro questo è l’indirizzo dove trovate La Pescheria di Patrizia:
Via Borghesano Lucchese 43
00146 Roma

e questa è la via per arrivarci

… se non abitate a Roma… quanto mi dispiace!

venerdì 27 novembre 2009

Olio nuovo, nuovi amici

… o quel che può capitare a lasciare le strade vecchie per le nuove!

Ed è stato così, per vincere la paura di stare soli in una casa troppo vuota, che in una magnifica giornata di sole (sabato 21 novembre) siamo partiti.
Sotto l’egida degli sguardi variopinti dei mici della Gatteria (in questa foto Misti) abbiamo inforcato “La Sposa” e via.
Unica condizione, cercare strade nuove.
Vedere cose nuove.
Dove andiamo? E chi lo sa.
Dove mangeremo? Dove ci verrà fame.
Approfittiamo del sole e dell’aria tiepida e concediamoci il silenzio dei nostri caschi e l’abbraccio del vento sulle giacche.

Non ve la faccio troppo lunga e per chi volesse provare la nostra “nuova strada” abbiamo preparato una mappa (che trovate anche a fianco)!

E’ stato bellissimo!

Piano pianino sentivamo la voglia di camminare farsi strada dentro.
Lentamente, abbiamo assaporato ogni curva in un panorama di boschi che sembravano in fiamme, con vallate colorate del verde umido dei campi e del marrone della terra e sullo sfondo la Valle del Tevere.

In kilometri?
In kilometri non vale la pena di menzionarlo questo viaggio… fra andata e ritorno abbiamo fatto meno strada di quanto ne facciamo tutti i giorni solo per andare a lavoro.

In vista? In pace?
Andateci anche voi. Andateci a colpo sicuro.

Siamo finiti in Sabina e siamo “approdati” in un piccolo borgo, vicino a Torri in Sabina, mai sentito nominare, Vescovio.
C’era il cartello di un ristorante… l’ora era quella giusta… si prende la deviazione e si entra… ma che meraviglia abbiamo trovato?

Il Santuario di Vescovio è meravigliosamente accucciato in mezzo al verde, nel crocevia fra la Via Romana Vecchia e la Strada Provinciale Sabina.

In una vero e proprio parco, fra i pini, con un sito archeologico proprio al fianco del Santuario (come si vede sempre nei luoghi di culto davvero antichi).

Del ristorante ci siamo dimenticati.

Abbiamo passeggiato sull’erba, visitato la chiesa e le mura vecchie, ammirato la torre campanaria.

004 - Santuario - La torre

E’ bastato girare l’angolo e cambiare prospettiva per trovare, a pochissimi kilometri da casa, un piccolo paradiso.
Ci sembrava di aver fatto una grande scoperta, e invece è un posto molto conosciuto e frequentato (la chiesa è ancora attiva).

Poi siamo entrati nel ristorante e ne abbiamo fatto un’altra di scoperta… anzi più di una!

Il Ristorante “L’Oasi di Vescovio” ci aveva tratti in inganno.
Fuori è rappresentato da una piccola porta che si apre su un baretto, così così.
Eravamo convinti di aver sbagliato e abbiamo anche chiesto per essere sicuri.

No, era proprio quello il ristorante, una piccola porta dietro il bancone del bar…. e ci siamo trovati qui…

007 - Cortile del ristorante

Il vecchio chiostro del Santuario è adesso una piccola Oasi nell’oasi di verde, e tutto intorno a questo cortile si affacciano le sale.

E’ un ristorante molto grande, ma calmo e sereno, all’ombra della torre campanaria e nascosto dagli alberi.

006 - Cortile con vista

Molti i clienti, un grandissimo camino per arrosti, un servizio piacevole e professionale pur mantenendo uno stile quasi “casalingo”.

Abbiamo mangiato benissimo.

Tagliatelle ai porcini, Ravioli con il tartufo (tanto tartufo), Gnocchi al ragù… (solo per citare i primi).
Anche l’amaro “della casa” ci è piaciuto.
Il conto ci ha fatto sorridere (e non fa male di questi tempi) e dopo il caffè una passeggiatina per vedere questo “giardino del ristorante” che ci incuriosiva con il suo viavai di bambini.

Ed ecco un altra sorpresa….

Il giardino del ristorante si estende per tutta l’area del chiostro e dentro le mura che circondano il Santuario.

Si capisce che questo deve essere stato un sito davvero importante, le mura che lo circondano, un sistema di fognature “serio” (per l’epoca) una bellissima abside (dentro ci sono i resti degli antichi affreschi).

Chiacchierando chiacchierando (e questo è il vantaggio di avere una moglie impiccioncella) abbiamo saputo che è stata la sede dei Vescovi Sabini fino al 1495 (lo dicevamo che era importante!) e che vi si venerava la Vergine Foronovana (almeno nel 785 d.c.).
Prima, ci si può sbizzarrire con la fantasia.


Basta pensare che siamo in Sabina e ricordare un fatterello a caso, oggetto di leggende, quale il Ratto delle Sabine…

008 - Una Rosa

Che bella giornata abbiamo passato.
Bella la strada, bello il posto, buona la pappa e anche un pizzico di storia.

Ma non è ancora finita.

Perché nel ristorante abbiamo adocchiato un volantino (se ci cliccate sopra vi rimando al sito originale).
E siccome non siamo curiosi….. abbiamo letto e deciso subito!

image

Andar per Olio e per cultura in motocicletta!

013 - Santuario di Vescovio - Le Olive
A noi? E’ un invito a nozze!

 014 - Altre Olive

Sul volantino c’è un numero… chiamiamo.
C’è bisogno di prenotazione?
Nessuna prenotazione, solo una voce molto cordiale e allegra che ci dice “Ci vediamo li, domani mattina alle nove”.

Ci siamo sentiti come se il cuore pesasse di nuovo pochi grammi e non una tonnellata di granito.

Una grattatina fra le orecchie al micio del Santuario, e via in autostrada per tornare a casa presto, che domani ci si alza alle sette per essere qui alle nove!

La domenica mattina  alle sette, non si vedeva niente dalla nebbia.
Freddo e umido su tutta la strada fino a Vescovio, ma poi arrivati li… c’era ancora tanta nebbia!

P1020740 (Questa foto non è mia)

Per fortuna Fiorenzo e la moglie (gli organizzatori) ci hanno accolto con un bel termos di caffè caldo e dolcini.
Che il motto di I.R.I. (il nostro motoclub) “Piano ma Pieni” ci abbia preceduto?
Presto ci saremmo ricreduti… questo è il motto di molti riders!

016 - Raduno - altra prospettiva

E arrivavano, arrivavano e arrivavano moto.
In mezzo ad una nebbia che sembrava di stare a Londra io ho provato a contarli… ma ho perso il conto, distratta dalle chiacchere…
 019 - Raduno e chiacchere

tanti volti nuovi con cui parlare, presentarsi, confrontarsi…

017 - Raduno - prospettiva verticale

E intanto continuavano ad arrivare moto e per fortuna nel frattempo arrivava anche il sole!

L’organizzazione è stata perfetta!
La quota di iscrizione mitica: 5 eurini piccini picciò.
Le moto contate 52, di tutte le taglie i colori e i tipi.
Dalla moto da passeggiata a quella più sportiva, da quella vecchiarella a quella nuova nuova di pacca!
52….. altro che pallineggiare! Credo di aver salterellato di qui e di la per tutto il tempo con sorriso scemo stampato sulla faccia e la macchinetta fotografica in modalità “scatto da sola perché altrimenti questa si scorda”!

C’era anche il sindaco!

Visita guidata alle rovine di “Forum Novum” (davvero bello) e non poteva mancare….. la megafono-benedizione delle moto!

021 - Megafono-Benedizione alta

Inaspettata quando graditissima, poi tutti in sella e “siamo partiti”!

Nonostante il serpentone a perdita d’occhio (52 moto… fate un rapido conto di quanto eravamo lunghi… calcolate 10 metri a moto….) tutto si è svolto perfettamente!
Ad ogni incrocio o svolta una “scopa” per indicare la strada e per permettere alla fila di non spezzarsi bloccando le macchine, davvero chapeax!

Prima tappa, il frantoio “Olio Sapora” a Tarano (per curiosità, guardate la cartina per vedere quanta strada abbiamo percorso!!).

Moto e olive, Olive e moto.
Decisamente una festa per gli occhi.

023 - Moto e Olive a raccolta

Secondo me al frantoio non ci aspettavano così in tanti!
Non sapevamo più nemmeno dove parcheggiare i nostri tanti destrieri, così le moto si sono sparpagliate ovunque, in una invasione pacifica di persone chiassose e ridenti.
025 - Cavallette

C’erano voci che si chiamavano, risate, commenti e macchinette fotografiche che neanche un mega-store ne ha mai viste così tante tutte insieme!

E olive!

024 - Olive e Moto

Quanto è belo questo frantoio!
Pulito, lindo, biologico!

033 - Raccolta a mano con scala

Se abitate in zona, se volete vedere come l’olio che vi porterete a tavola viene prodotto, dove vivono le olive del vostro futuro olio, io e GG una visita a questo frantoio ve la consigliamo di cuore!

Abbiamo fatto un notevole sforzo e ci siamo sacrificati per voi assaggiandolo…

Puro sulla bruschetta calda…

029 - La Bruschetta 030 - Panunto

Oppure fritto, sotto forma di meravigliose frittelle di cavolo e di cipolla che, come si può notare dalla foto qui sotto, GG ha gradito pochissimo!

026 - P1020758 (Questa foto non è mia)

Le riders-cavallette non si sono fatte pregare davvero e hanno dato un volenteroso aiuto ai signori del frantoio per fare pulizie…

… non è stata lasciata nemmeno una briciola!

028 - Fritti di cavolo e cipolla

Onore ai cavoli in pastella (ma anche alle cipolle).
E onore all’olio di questo bellissimo frantoio.

031 - Onore allOlio
Noi torneremo di sicuro, e presto, di macchina dotati per fare il pieno!

Un’ultima chicca prima di ripartire per la seconda tappa… anche al frantoio sono riders!

C’è l’apina!!!!

Dopo che Fiorenzo ci ha radunati tutti a suon di megafono, ripartiamo per la seconda tappa. Pochissimi kilometri, giusto una manciata di curve ma lungo una strada che corre su un crinale, con le vallate a destra e a sinistra e un panorama da perdercisi dentro!

Il borgo medioevale di Fianello. (qui e qui qualche informazione in più altrimenti questo post diventa un libro!)

034 - Fianello - Lungo la strada per la Rocca

Parcheggiamo le moto nel cortile della scuola (asilo, ambulatorio e altro ancora…) o meglio, nel cortile, sulla strada, nei campi tutto intorno, e poi ci avviamo, rigorosamente a piedi, su verso la rocca.
E siamo entrati in pieno medioevo!
Semplicemente incantevole.

035 - Fianello- La casa numero
Si lo so, ho perso il conto delle volte che l’ho già detto, ma è proprio così.

Fianello ha un antico forno paesano, quelli che ai tempi cuocevano il pane di tutto il borgo, integro e ripristinato nel suo uso originario.

039 - P1020771 (Questa foto non è mia)

E’ stato ufficialmente riacceso in occasione della prima “Festa del Pane” il 29 agosto 1998 e da allora sforna pane, focacce e “falloni”, tutto rigorosamente lievitato con Pasta Madre (la mamma la mamma)!

040 - P1020772 (Questa foto non è mia)

Questo forno conserva ancora tutte le energia di quelli che lo hanno “frequentato” e la magia di tutto il pane che qui ha lievitato e si è trasformato!

E naturalmente è stato riacceso in onore dei centauri in visita!

 

Che hanno dato una mano anche qui a ripulire tutto per bene. Non sia mai che si dica che i motociclisti sono gente disordinata!
Noi ripuliamo sempre bene tutto!

Oltre che della ProLoco, siamo stati ospiti dell’Antica Fattoria Sabina, una azienda agricola a 50 metri dal borgo e che torneremo di certo a provare (perché sono tanto simpatici…. che avete pensato, malelingue!)

Ancora olio e formaggi e ricotta freschissima e salami….

Per fortuna poi abbiamo smaltito camminando per le strade del Borgo…. prima tutto in discesa fino alla finestra che da sulla valle….

037 - Fianello- la finestra sulla gola

Poi tutto in salita per tornare alle moto!

038 - Fianello- Dura la salita

Quanta è ripida Fianello!
Anche GrandeGatto concorda con me, è proprio un paese “in verticale”!

036 - Fianello - La Rocca

Risaliti, con un bel fiatone, fino alle moto, ricompattato il gruppo (Fiorenzo Santo Subito, lui e il suo megafono) che si era disperso (il gruppo, non Fiorenzo) in visita alla vicinissima Chiesa di Santa Maria in Fianello (merita, merita davvero), si riparte per la terza tappa!

Praticamente abbiamo girato il musino  alle moto e siamo arrivati al Frantoio Minicucci.

Di nuovo le moto si sono sparpagliate ovunque si trovava posto, proprio in mezzo alla lavorazione delle olive!

E mentre le macchine raccoglievano, pesavano, lavavano…. in mezzo al via vai di persone concentrate sul loro lavoro, olive che venivano pesate, versate negli imbuti, trasportate, lavate…..

044 -Lavaolive

… in mezzo a tutto questo trambusto al frantoio Minicucci ci hanno accolto così….

con altre fiamme accese, acqua, vino, bruschetta e salsiccia…

Ma non solo, perché per i buongustai era stata approntata una piccola quantità di Trippa….

… pentolina a cui servirsi free…

… il tutto contornato da vassoi di “Falloni”, di cui solennemente mi impegno a copiare la ricetta in un prossimo post…

051 - Falloni

e le immancabili frittelle di cavolo in pastella…

050 - Fritti caldi caldi

… che se si sapeva che avremmo trovato tutto questo, uno si tratteneva un po dalle altre parti!

E invece no….. mani alacri e velocissime gettavano nell’olio bollente il cavolo pastellato…

e non si poteva dire di no! Sarebbe stato un vero peccato!

Ecco, qui per la prima volta ho visto dei centauri boccheggiare!

053 - P1020798 (Questa foto non è mia)

Ma era così bello…. tutti sguinzagliati in giro, una confusione da baccanale, chi guardava, chi mangiava, chi beveva…. e ogni tanto qualcuno fotografava!
E molti facevano fatica a ripulire il posto dalla pappa!

Organizzazione perfetta (grazie Fiorenzo e Antonella), bella compagnia, tanti amici nuovi, tante cose belle da vedere, cultura, strada, olio!

Il centauro GrandeGatto (Erfa per gli amici di I.R.I.) ed il centauro Fiorenzo hanno preso accordi per prossime gite, organizzazioni, gemellaggi di motoclub"!

Nel frattempo la pallina saltellava e chiacchierava e rubava ricette!
Che saranno oggetto di un post vicino vicino ma non ora!

Ancora fatemi dire, non mi stancherò mai:

Grazie Fiorenzooooooooo!
Ci vediamo presto e Lamps a tutti!

nasinasi

p.s.  per quelli che ci hanno seguito fin qui…. grazie.
Grazie per la pazienza dimostrata adesso e grazie per l’amicizia dimostrata prima.
E’ anche con il vostro aiuto che ce la stiamo facendo!

 
/// Accettazione Cookie -> /// – Stile del Banner –> ///– Script dei cookie –> ///– Gestione barra dei cookie –> /// Accettazione Cookie – Fine –>