lunedì 21 giugno 2010

IRI-Vermentino: il primo giorno

(Per questo post non sono state utilizzate sole le nostre foto ma anche quelle degli altri partecipanti al motogiro, che ringraziamo ancora per essere venuti con noi.)

Un po’ in ritardo, d'accordo, ma eccoci qui per raccontare quali e quante meraviglie abbiamo visto, mangiato e… bevuto!!

29 maggio 2010

Iniziamo subito alla grande…
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… con il traghetto Civitavecchia – Olbia, che portava metà dei partecipanti, che arriva al porto con un ora e mezzo di ritardo… 
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Saluti, baci e abbracci, piccolo meeting e consegna delle mappe con tutti i riferimenti, rosicamento di chi è venuto a salutarci e non può venire con noi e si parte… presto che è tardi: la colazione ci attende!

Il tempo non è bellissimo e tale rimarrà per tutta la mattinata. 
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La strada in compenso è perfetta: asfalto buono, anche quando in alcuni punti è bagnato il grip è buono, rarissime macchine, si scorre via senza particolari problemi, una curva dietro l’altra in mezzo a macchie di cisto e querce da sughero.
Abbiamo scelto di seguire il vecchi tracciato della SS389, che attraversa una zona della Sardegna poco battuta ancora dal turismo di massa e punteggiata da siti archeologici di notevole valore (alcuni li trovate segnati nella cartina in basso, altri sono da cercare come nelle migliori caccie al tesoro).

Prima di arrivare a Bitti, come da indicazioni, raggiungiamo il bivio per la località “Mamone”, e seguiamo la strada fino all’agriturismo Ertila dove faremo un piccolo spuntino.
Uno di noi si accorge di essere in riserva avanzata….. lo mandiamo avanti fino al paese da solo a fare benzina mentre noi andiamo a rilassarci davanti alla colazione: latte, caffè, yogurt fatto in casa, biscotti fatti in casa, ricotta fatta in casa, marmellate fatte in casa, miele... fatto dalle api!
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Ci costa fatica resistere a tanto ben di dio per aspettare i dispersi… 
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… ma intanto facciamo la conoscenza con i nostri ospiti.

La famiglia Demurtas ci accoglie al completo, come se fossimo amici da sempre ma con la discrezione che contraddistingue il popolo sardo, poche parole molti fatti.

Siamo in mezzo ai cavalli, gatti che fanno le fusa, bambini che guardano con curiosità le nostre moto e tutto in torno verde e natura incontaminata. 
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Le parole migliori per raccontare questo scorcio di panorama, sono quelle che sceglie proprio il nostro ospite, Gotto Demurtas, e ve le riproponiamo così come le dice lui “Pro chie est chircanne una natura innita in d’unu territoriu prenu de formas curiosas e ispantosas, de musicas, colores e sensatziones chi si cumpletan in sa menzus ospitalitate. S’azienda Agrituristica Ertilia est in su campu de Bitzi, belle a 900 metros de artaria, a pedes de Punta Sa Donna e arcutzu a sas oasis naturalisticas montanas de Crestatza e Tepilora.

Quando siamo raggiunti dai “senza benzina” …
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… ci lanciamo sullo “spuntino” …
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… e più tardi ci allontaniamo con fatica da tanto ben di Dio, ma abbiamo ancora tanta strada da fare.

Ci reimmettiamo sulla SS389 e proseguiamo fino a Mamojada, a “Sa Rosada” dove ci aspetta Augusto. 
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“Sa Rosada” è un vecchio casolare dell’800 nel centro storico di Mamojada, e meriterebbe un post a se stante, solo per parlare, ad esempio, della ricerca dei particolari che nella ristrutturazione hanno saputo mantenere intatto lo spirito originale delle vecchie dimore Mamojadine.
La Corte interna, con il suo acciotolato… 
011-DSC06494  012-DSC06486 … i colori, gli antichi portoni in legno, ma tanto qui ci torneremo, e presto!

Saluti baci e abbracci….. si vabbè, ma quando se magna??

Ci aspetta un leggero spuntino a base di antipasti freddi e caldi (rimarranno nella memoria del giro i mitici “piedini d’agnello” e di come miciapallina abbia cercato invano di insegnare come si contano gli ossicini!) …
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… pane guttiau come piovesse, un ottimo vino rosso, e il tipico dolce che ci seguirà per tutto il giro: seadas!!!
Naturalmente non si può mandar giù tutto questo ben di Dio senza usufruire anche di un liquore al finocchietto selvatico e di (burp) un ottimo caffè!

Dopo averci riempiti di cose buone, che dire buone è veramente poco, Augusto lascia il suo scranno da ristoratore e ci accompagna a far visita ad alcuni artigiani.

Una passeggiata a piedi per le stradine di Mamojada ci voleva proprio, chiacchieriamo, facciamo caciara, siamo davvero un gruppo “indisciplinato”. Augusto ci richiama continuamente all’ordine …
014-CIMG1362 015-CIMG1367 …forse ha paura di perderci!
Una svolta nella strada e siamo arrivati.
Entriamo in quello che sembra un magazzino sotto una casa, e ci accoglie…
Il Maestro intagliatore delle maschere dei Mamuthones!
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E’ un luogo strano questo, che ci fa ammutolire, carico dell’odore del legno utilizzato, immerso nella confusione di strumenti e maschere abbozzate o già finite, campanacci, antichi e nuovi…
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… un abito tradizionale appeso in fondo, quasi in incognito e che ci sovrasta tutti.

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L’artigiano, il Maestro, che ci accoglie, Franco Sale, è una persona molto carismatica, e mentre ci racconta cosa sono e cosa rappresentano i mamuthones e, dopo avere messo in mano a tutti un bel bicchiere di vino… inizia come se niente fosse a prendere ad accettate un pezzo di legno tenuto fermo in una morsa…. 
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Mentre le schegge di legno saltano intorno e il sudore per la fatica del lavoro inizia a vedersi sul volto, ci parla del legno (il pero, il ciliegio, il noce), ci mostra il suo martello, che si è fatto lui in legno d’arancio, il più duro, ci insegna.
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E intanto ci scruta con i suoi occhi chiari… i Sardi sono diffidenti e prima di aprirsi, di rivelarti i segreti, quelli veri, si fanno attenti, cercano di “vederti”.

Pausa, altro bicchiere di vino, qualcuno chiede di indossare il mantello tradizionale…

  

… mentre il gruppo dei campanacci che i mamuthones portano sulle spalle viene solo sollevato con le mani…

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… e tutti si guardano bene dal provarlo sulle spalle: saranno 30-40 kg!!

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Girovaghiamo per la bottega, un vero museo del legno e delle maschere.

Qualcuno la maschera decide anche di portarsela a casa (amore a prima vista)… 
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Facciamo altre domande e Franco Sale risponde con calore (abbiamo superato il suo esame) “quando percuotiamo la terra con il nostro passo pesante, cadenzato, le chiediamo di svegliarsi dal sonno dell’inverno…. e ancora…. vestendoci con queste pelli onoriamo tutta la natura, gli animali che vivono con noi, l’animale che è in noie ancorain questa terra si onora la madre, la luna e i cicli della natura, sono riti antichi questi, che nessuno è riuscito a cancellare…”
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… beviamo qualche bicchiere di vino mentre… toglie qualche altra scheggia di legno dalla maschera che ormai comincia a delinearsi…. 
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Ma il tempo incalza, dobbiamo andare a vedere altre cose… Augusto ci richiama dall’incanto… presto che è tardi!

Si riparte.

Dirigendoci verso un artigiano del coltello, ci fermiamo a visitare un laboratorio dove una ragazza gentilissima crea e decora candele e oggetti in cera, ed ancora, anche lei, ci mostra come in un arte pur “moderna” e certamente non tradizionale, si può lasciare trasparire la tradizione e la natura di un popolo…. incidendo lune (la dea madre, ancora) e accendendo fiamme.
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Presto che è tardi, presto che è tardi…. Augusto ci trascina via mugugnanti…

Giungiamo alla bottega di “Su Mastru de sas lesorjas” il Maestro dei coltelli, un po’ in ritardo rispetto ai tempi previsti.

Paolo Pinna ci accoglie con una espressione che sembra voler dire: “ma che ce siete venuti a fa…” e comincia a raccontare dei suoi coltelli.

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Un poco alla volta cambia espressione, forse perché i suoi coltelli lo appassionano veramente (tiene in mano questi “rasoi” eccezionali come se tenesse nel palmo la più preziosa delle amanti) ma forse anche perché vede negli occhi di più di uno di noi un interesse “vero” per questi oggetti, che portano in se’ la sintesi della natura, animale e minerale fusi insieme dalla mano esperta di un uomo che piega il corno e forgia l’acciaio per unirli e farne uno strumento perfetto per la morte e per la vita.

039-Sguino 030 040-Sguino 031 Che spettacolo vederlo accarezzare quella lama damascata mentre ci spiegava quante volte e come l’acciaio viene precisamente inciso e piegato su se stesso fino ad assumere quell’ aspetto e quel disegno quasi ipnotico….

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E che pacata espressione di una forza impressionante nel farci vedere la lama di un coltello “normale” massacrata … “su questo coltello provo le mie lame…” !!
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Riusciamo a staccarci, questa volta davvero con fatica, e discutendo sull’opportunità di tenere in casa un coltello di questo genere raggiungiamo le moto.

Il giro previsto al museo delle maschere purtroppo salta.
Abbiamo tirato troppo in lungo ed è ormai chiuso, ma ne valeva la pena.

Cominciamo ad accusare la stanchezza.

Si mette in moto e si riparte, destinazione Lanusei.
Lasciamo il vecchio tracciato della SS389 per il nuovo, passando veloci su un altipiano che nasconde cose molto interessanti… che visiteremo il giorno successivo.
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Il tempo si è fatto cupo, velato, ci nasconde la vista del panorama arrivando in albergo.

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L’Hotel Villa Selene infatti ha una magnifica vista sull’intero golfo dell’Ogliastra, ma comunque saremmo troppo stanchi per apprezzare.

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Le moto parcheggiate al sicuro dentro il cortile, un buffetto per ringraziarle della perfetta strada, uno sguardo al cielo, che se volesse adesso può anche piovere come ha minacciato tutto il giorno, tanto siamo al riparo!

Ci aspetta la signora Ester, sistemazione nelle stanze, aperitivo di benvenuto e cena.

A detta di tutti siamo troppo stanchi e abbiamo tanto “spuntinato” in giro che non ci sta' più nulla… e allora, mi domando, come è stato che abbiamo spazzolato tutto?
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Antipasti, cannelloni di ricotta, culurgionis ogliastrini di patate e menta, zucchine fritte, vino.
Per dolce?
Seadas con il miele…. e per mandare tutto giù… mirto a volontà!

Andiamo a nanna, alla spicciolata.

Oggi abbiamo percorso circa 200 kilometri, domani sono previste CURVE!!!!

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E intanto fuori il tempo è cupo….

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Qui la mappa del percorso della nostra prima giornata di viaggio e le altre indicazioni utili

Agriturismo Ertilia
Referente Agostino “Gotto” Demurtas (348-5267955)
http://www.agriturismoertila.it
email: ertila@tiscali.it

Sa Rosada
Referente Augusto Sanna (320.2306462)
email:
sarosada@tiscali.it

Hotel Villa Selene
Referente Sig.ra Ester (0782.42471)
http://www.hotelvillaselene.net
email:
villaselene@libero.it

10 miagolio:

Antro Alchimista ha detto...

Micia ma che bellissimo giro, belle foto, splendidi paesaggi e cibo... mmmmmmm... ti ho inviato un'email ieri l'hai ricevuta??? Un bacionissimo!

Lo ha detto...

wow che giro e che grande compagnia...mi sa che siete stato davvero tanto tanto bene: che bello!!!

JAJO ha detto...

Ma quanto è TROPPO BELLISSIMO questo post ?!? Lo porterò nel cuore per un bel po': mi hai fatto rivivere la "mia" Sardegna, quella dell'interno, ancora pastorale e piena di tradizioni (e di sapori :-D).

P.s.: MA QUANTO MAGNATE !?! :-D

P.p.s.: da Grande Gatto a Super Gatto, l'evoluzione è compiuta ! :-D

miciapallina ha detto...

Lauradv... pensa tu che questo era solo il primo giorno.... l'avvicinamento!
ci sono ancora tre giornate pienissime e... le ricette!
Una per ogni posto dove siamo stati!
arriverò tutto!
p.s. si, mail arrivata! adesso rispondo!

Lo è stato davvero bello.
Abbiamo accompagnato i nostri amici biruote a vedere e toccare con mano un mondo che non pensavano esistesse ancora.
ma segue... e arrivano anche le ricette!

JAJO allora, se ti è piaciuta questa giornata, aspetta la seconda.
Orgosolo... chetelodicoaffà...

p.s. mangiare? erano solo spuntini!

p.s. SuperGrandeGatto eheheheheheheh

Saretta ha detto...

Quanto vorrei tornare in sardegna!Questo viaggio è a dir poco favoloso!!!Dalla colazione ai vari spuntini, ai paesaggi, agli scorci alle tradizioni...un meraviglia!Che forte il Super Gatto!!!
Bacioni
PS:annusate un po' di profumi di macchia mediterranea anche per me!!!

miciapallina ha detto...

SAretta Non so se ti può interessare, ma stiamo preparando un mini-raduno a gennaio (in macchina) proprio da quelle parti perchè siamo stati invitati ad una saga poco conosciuta e ancora misteriosa... sarà fra mamojada e Orgosolo con successiva puntata ad alcuni siti archeologici e alle cantine... fai un pensierino?.... sarebbe un'occasionbe stupenda anche per poterti abbracciare!

nasinasisperanzosi

Geillis ha detto...

Ma sempre a zonzo a mangiar cose buone???
Invidia...

miciapallina ha detto...

Geillis Beh... questa era una foto-cronaca annunciata!
E poi, in un giro che si chiama IRI Vermentino.... cosa ci si poteva aspettare?
eheheheheheheeh
e questo era solo l'inizio!....

terry ha detto...

Wow troppo bello!!! che voglia di esser stata lì con voi, in tutto e per tutto....moto incluse!
che bello veder come lavorano quelle maschere... adoro l'artigianto locale di ogni regione d'Italia ed è bello farlo sopravvivere!!
nasi nasi e tante fusa

Terry

Unknown ha detto...

Amata Sardegna! Grazie per aver postato qui tante bellissime immagini!
Ilaria

 
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