(Per questo post non sono state utilizzate sole le nostre foto ma anche quelle degli altri partecipanti al motogiro, che ringraziamo ancora per essere venuti con noi.)
Ci scusiamo in anticipo con i nostri “4 gatti” fedeli lettori per l’incredibile numero di immagini che abbiamo usato in questo post.
Mettetevi nei nostri panni… come si fa a rinunciare a queste foto?… e poi, eravamo in 10 ed è giusto che tutti possano rivedersi in questo epico (ed etilico) moto giro!
30 maggio 2010
Che questa giornata sarebbe stata splendida lo capiamo già al risveglio.
Le nostre stanze hanno tutte una terrazza che guarda dritto sul mare, mare che ieri non abbiamo visto, coperto da nuvole scure che presagivano freddo e pioggia… e invece…
Invece il cielo è terso e lo sguardo arriva fino in fondo a toccare tutto il golfo di Arbatax, il sole è già caldo, i giardini intorno all’Hotel Villa Selene profumano, e c’è una pace insperata.
Svelti svelti ci vestiamo e, molto pragmaticamente, andiamo a testare cosa ci offre Villa Selene come colazione.
Meglio non si potrebbe: alla colazione classica a buffet (dolce e salata) si affiancano dei piccoli bignè appena fatti riempiti con crema freschissima, yogurt hand made, crepes calde con marmellata, saranno utili per il seguito della mattinata!
Sfamati, ci troviamo sotto il portico, qualche informazione sul percorso del giorno e sulle modalità di percorrenza. Da Lanusei dobbiamo scendere lungo la SS 198 fino ad “agganciare” a Tortolì la SS 125, la strada che faremo oggi.
Controlliamo le cartine, fissiamo la prima tappa al passo di Genna Silana, così ognuno sarà libero di tenere l’andatura che più preferisce.
Per prima cosa un bel pieno di benzina al distributore che sta a pochi metri dall’albergo poi scendiamo verso il mare.
Finalmente si parte.
Lanusei, Ilbono, Tortolì…. quasi 20 Kilometri di strada che si attorciglia su se stessa, in basso il mare, sopra di noi il bosco, intorno tante altre moto.
A Tortolì, ed era anche ora, arriviamo sulla SS125, l’Orientale Sarda.
Il suo percorso va da Cagliari ad Olbia, con alternanze di montagne e pianure, ma sempre curve… e siccome non tutti sono motociclisti, per questo motivo, negli ultimi anni è stata costruita una superstrada che dovrebbe sostituirla e su cui i segnali stradali cercano di incanalarti… ma noi andiamo senza fretta, cercando la concentrazione e la strada giusta per evitare questa “nuova” SS 125.
Superiamo un paesino che si chiama Girasole (uno di quei posti ibridi e turistici, pieno di svincoli)…
… raggiungiamo indenni Lotzorai, nel pieno del traffico ”turistico” …
… ed entriamo trionfanti in questa bellissima strada, proprio in corrispondenza di uno dei tratti che ancora non sono stati ridisegnati.
Il tratto che ci accingiamo a percorrere va da Lotzorai a Dorgali.
Passa all’interno del Gennargentu, lungo la costa del Golfo di Orosei che, giusto per dare qualche riferimento “noto” è la zona delle grotte del bue marino, da Cala Sisine a Cala Luna fino a Cala Gonone.
Questo per quanto riguarda gli amanti dei bei panorami e della natura spettacolare…. per quanto riguarda noi bikers…. è la 125 lo spettacolo vero!
Scaldiamo le gomme fino a Baunei dove inizia il ballo….. circa 50 km senza paesi, quasi senza case, praticamente senza macchine.
E proprio di ballo si tratta… La Sposa vuole la sua parte, vuole potersi distendere e sfruttare fino al bordo le gomme praticamente nuove.
E allora andiamo… in terza, sfruttando il freno motore.
Dapprima dando uno sguardo al retrovisore per controllare gli amici…
… ma non è possibile resistere, troppe curve.
Dopo poco sento una moto che mi segue da vicino e che vorrebbe giocare… ok!! Gradisce un valzer?? un altro po’ di gas, La Sposa lo gusta e risponde con solidità.
Andiamo via, io e Marco, con le rispettive moto sulla salita che porta al Passo Genna Silana dove ci fermiamo e aspettiamo gli amici.
Ma Federica e Massimo, Valeria e Giancarlo, Jonny e Giuliana, AxelT…. sono tutti li, subito dietro!
Altro che aspettare!
Le curve pulite, l’asfalto grippante, le macchine che qui sembrano anacronistiche, giusto qualche maiale selvatico o qualche mucca per una scossetta di adrenalina… ditelo che avete disegnato questa strada per le due ruote!
Genna Silana è un posto incredibile, perso nel nulla… a metà strada tra Baunei e Dorgali.
Pausa pipi, acqua, caffè, foto… cerchiamo di abbattere un poco l’adrenalina contando le capre…
… i motociclisti tutto intorno non si contano, sembriamo tante lumache dopo un giorno di pioggia.
Foto ricordo e si riparte, ci aspetta ancora un po’ di strada prima di arrivare all’appuntamento di pranzo.
Ma prima del pranzo… e prima di Dorgali c’è ancora il serpentone che scende lungo il costone che protegge Cala Gonone ad Ovest.
Una serie di curve che sembra non avere fine (e sono solo 20 kilometri) su una strada a momenti veramente stretta e dove dicono che una moto come La Sposa soffra… maddechè!!!
La Sposa gode come una matta, io con lei e Annarita anche, ma un po’ meno… mi confesserà dopo che aveva un po’ paura, ma le piaceva talmente tanto che è stata zitta!
Vabbè… le cose belle hanno una fine e siccome non possiamo girare le moto e ricominciare da capo, al bivio di Cala Gonone ricompattiamo il gruppo e iniziamo l’avvicinamento ad Orgosolo dove ci aspettano per il pranzo, e già siamo in ritardo.
Piccola pausa al sasso dipinto prima dell’ingresso al paese.
Foto foto e ancora foto, per dire c’eravamo anche noi qui, non è un’invenzione questo posto e infine chiamiamo Tonino e ci diamo un appuntamento.
Tonino Ferrari è una vera rivelazione!
Tonino è come mamma chioccia con i pulcini… era già preoccupato, aveva già provato a chiamarci, arriva subito all’appuntamento e ci conquista.
Ha una faccia piaciona ma furbissima con dei modi semplici anche se pieni di orgoglio Sardo.
Sfoggia una maglietta rossa (dobbiamo convincerlo a mandarcene una!) un vero inno alla Sua Orgosolo ed è già un pozzo di informazioni.
Ci mette in fila, fa la conta, ci siamo tutti?
Ci siamo tutti, anche qualche infiltrato in macchina (la mamma di micia, Cecilia la nipotina e Manuela l’amica) che non si sono fatte sfuggire l’occasione.
Un pranzo in Supramonte non è cosa di tutti i giorni!
Pochi Kilometri fuori da Orgosolo, una stradina laterale ed entriamo nel bosco. La località dove ci troviamo si chiama “Su laheddu” e siamo nel tanto nominato “Supramonte” … facciamo forse 150 metri di sterrato ben percorribile e raggiungiamo uno spiazzo dove posteggiamo le moto.
150 metri e siamo già dentro un bosco fittissimo: lecci, querce, ginepri e tassi.
Il tempo di togliersi il casco e ci assale il profumo di maialino arrosto… mi rendo conto che ho fame!!
Tonino raggiunge gli amici che lo stanno aiutando ad allestire questo pranzo e… che spettacolo…. un maialino spiattellato su uno spiedo…
… un pentolone dove sobbolle una cosa non meglio identificata…
e ancora… pane carrasau, il famoso pane “pintau” o “dipinto”, una spianata di semola e strutto “firmata” con simboli e disegni antichi, intravedo salumi, formaggi, ricotta salata….
Vabbè, intanto io mi metto seduto e mi preparo a fare il mio dovere…
Non vengo lasciato solo, dopo aver sniffato, fotografato, e sbavato gli amici mi raggiungono e comincia il duro lavoro (di mandibole)…
Ci sediamo tutti in cerchio su sedili di granito, i nostri ospiti si affaccendano dal fuoco ad un tavolone centrale (anche quello di granito) portando tutto il ben di dio che ci serviranno.
Il piatto è un semplice contenitore in legno di forma rettangolare che si chiama “lahedda”, in teoria non dovrebbero esserci le posate, ma per noi “cittadini” viene fatta un’eccezione, i bicchieri sono in terracotta.
Miciapallina vorrebbe portarsi via tutto…. per fortuna non c’è spazio nel bauletto!
Un antipastino “leggero” di soli salumi e formaggi con questo pane “dipinto”, un primo giro di cannonau, anche un secondo e arriva il pentolone… pecora in cappotto!!!
Che si può dire della pecora in cappotto?
Buona è dir poco…. in fondo è “solo” pecora lessata con patate e cipolle…. ma ho visto più di uno servirsi due, tre volte di carne e poi di cipolle e patate… anzi… se ci fossero state ancora cipolle….
E poi… è arrivato lui, l’ospite d’onore….
L’apoteosi per le papille gustative… immersi fino ai gomiti nel piatto dove ce lo servono, gettandoci alle spalle le ossa e i rimasugli di cibo, perché i cinghiali verranno poi a mangiarli, ci spiegano, con miracoli di equilibrismo per tenere in una mano il bicchiere, in una il pane, con un altra pescare nel piatto la carne… quanto ridiamo… e beviamo e mangiamo… e Tonino e i suoi “compari” continuano a portare e portare e quasi si offendono se non finiamo tutto!
Che vero gusto!
In mezzo ad un bosco, con le moto parcheggiate li a pochi passi da noi, ogni tanto una mucca, una capra…. un maiale selvatico che pascolano vicino a noi!
Qualcuno si sdraia in panciolle e accenna un pisolino!
Qualcuno chiacchera con i nostri ospiti, altri si spargono per il bosco a… cercare un angoletto per fare pipì “attenzione ai cinghiali”!!!
Sazi, decisamente sazi, ci dedichiamo con più calma ai dolcini, leggeri e delicati come solo i dolci sardi possono essere… tanto più se innaffiati con “s’abbardente”, fornita dalla famiglia di Tonino, come d’altronde il pane, fatto dalla sorella, e il vino, un cannonau DOC fatto nella cantina “Vinza ‘e vera” di un’altra sorella… ci punge vaghezza che in Sardegna la famiglia sia ancora fortemente sentita!
Alla fine rotolo verso il tavolo in granito al centro dello spiazzo per la foto di rito… un breve, troppo breve, riposino…. qualcuno ha proposto un giro ad Orgosolo per vedere i murales…. ok, ok… andiamo!!
Entriamo in paese seguendo Tonino e il suo amico, Giovanni Luigi, che ci aprono un portone in legno e fanno accomodare le moto in un cortile dove poco prima c’era un raduno di moto d’epoca… moto al sicuro, caschi sulle moto e via a piedi, un doveroso caffè…
… e poi a fotografare i murales.
Insieme a noi Tonino e Giovanni Luigi, anfitrioni, che ci parlano di Orgosolo, della sua storia fra miti e realtà e dei Murales… belli, tanti, troppi per una passeggiata di un oretta su e giù per la strada principale.
Troppi soprattutto per il significato profondo che hanno e che va oltre la semplice documentazione degli avvenimenti a cui si riferiscono, un significato che andrebbe analizzato più a fondo.
Il tempo è tiranno, dovremmo rientrare, ma Tonino e Giovanni Luigi, che evidentemente ci hanno preso in simpatia, ci propongono di andare a vedere una cosina sulla strada che va verso Lanusei: una Tomba dei Giganti!
Possiamo dire di no???
E allora eccoci di nuovo sulle nostre moto e si va, seguendo le macchine delle nostre guide…
… sull’altopiano che da Orgosolo porta verso sud, su una stradina sconosciuta (poi scopriremo che si tratta della SP2), tenendo sulla nostra sinistra la nuova SS389, la stessa che abbiamo percorso ieri…
E poi, poco prima di raggiungere il passo Corre Boi (che purtroppo non faremo, perché ormai la vecchia SS 389 non è più manutenuta dall’Anas ed è invasa dalle mucche e dai maiali selvatici) ci fermiamo.
Nel nulla.
A piedi ci avviciniamo ai resti di una Tomba di Giganti, non segnalata, poco studiata, come troppe delle ricchezze della Sardegna, ma ben conservata… nascosta da una prateria di Asfodelo.
Tonino e Giovanni Luigi ci fanno da guide, sembrano due archeologi professionisti e ci spiegano tutte le varie teorie sulle tombe, sui nuraghi… ma non sono gli stessi che ci hanno cucinato e servito il maialino????
Eh si… questa è solo una delle tante sorprese che nasconde il popolo sardo… pastori e paesani, colti e appassionati della propria cultura, aspri e ospitali, con il gusto di offrire il proprio sapere e l’amore che portano alla propria terra!!!
Facciamo domande, ci sparpagliamo tutto intorno, facciamo i guardoni a due povere coccinelle che facevano i fatti loro…
… è tutto un po' magico o è solo il tanto cibo e l’ottimo vino?
Alla fine, lasciamo Tonino e Giovanni Luigi davvero a malincuore con la promessa di tornare presto a trovarli, non per il maialino ma per il piacere di vederli.
Abbiamo organizzato un pranzo in supramonte, abbiamo pagato per quello e sapevamo di poter contare su cibo ottimo e buona organizzazione, ma non sapevamo e che avremmo trovato degli amici generosi, delle persone orgogliose della loro cultura e pronte ad offrircela.
E questo è impagabile.
Per smorzare le calma che questa visita ci ha dato, tornando a Lanusei, decidiamo di percorrere un pezzo della vecchia SS 389, a cui ci riallacciamo dopo il passo di Correboi (dopo il passo, per gli ovvi motivi muccheschi detti sopra!).
Qualche altra curva allegra, il panorama che ieri ci eravamo persi….
… una sosta a Lanusei per rifare il pieno ed essere pronti domani mattina, qualcuno (un Marco a caso) decide che la strada è troppo bella e farà un salto a mostrare il mare alla sua moto.
Ci si vedrà più tardi in albergo.
Albergo, riposino, aperitivo e… cena, che ci avevano promesso leggera… infatti abbiamo gustato dell’ottimo pesce, di mare e appena pescato, che son cose che fanno la differenza.
Fregola con le arselle (faremo fare un post solo per la fregola, miciapallina ha carpito la ricetta e se la tiene stretta!) freschissimo pesce arrosto e un ottimo dolce al cucchiaio!
Il tutto abbondantemente annaffiato dal più classico dei liquori sardi, il mirto.
Carissima signora Ester, non ci stancheremmo mai della vostra cucina!
Peccato non avere due stomaci!
Forza, a nanna!
Oggi abbiamo percorso circa 159 kilometri e domani ci aspetta una tappa di trasferimento notevole.
“Solo” 110 km con tempo di percorrenza previsto 3 ore, escluse le pause!
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Qui la mappa del percorso della nostra seconda giornata di viaggio e le altre indicazioni utili
Hotel Villa Selene
Referente Sig.ra Ester (0782.42471)
http://www.hotelvillaselene.net
email: villaselene@libero.it
Associazione “Il maialetto sardo”
Referente Tonino Ferrari (328. 2712068)
http://maialettosardo.com/
email: tonino.ferrari.fekk@alice.it
19 miagolio:
Grandissimi !!!
Guarda tu se io devo imparare ad andare in moto... Ma non vi posso mica lasciare "soli", la prossima volta.
Fantastico questo giro in Supramonte.
Eh si, la gente sarda è perfettamente (come voi e) come l'avete descritta: soprattutto se ti prende in simpatia ti da tutto e non riuscirai più a "liberarti". E non azzardarti a lasciare qualcosa che ti hanno offerto perchè sarebbe un'offesa mortale alla loro ospitalità.
Quanto mi manca questa gente...
P.s.: mi manca anche il porcetto arrosto, cotto in una buca coperta con rami di mirto, e la pecora lessa con patate e cipolle (mangiata in un campo di Brigata, proprio dentro una pineta vicino Iglesias :-D)
Meraviglioso il giro, e anche il il contorno (cibo, amici, moto): come si fa a non invidiarvi??
JAJO... in questo giro c'erano anche 4 ruote dotati! e si sono divertiti tantissimo anche loro!
MA se ti può interessare ne stiamo organizzando uno solo su 4 ruote, a Gennaio, Mamojada e Orgosolo con visita a due cantine e alla festa di Sant'Antonio.... che dici? Interessa l'articolo?
Geillis è stata una cosa davvero bella, almeno per noi, curve, amici e la nostra terra... ci voleva davvero!
nasinasi
Ciaooo, gennaio purtroppo per me è un mese tragico a livello contabile però mi stai tentando.... ahi se mi stai tentando.... :-D
JAJO ... e lasciati tentareeeee.... pochissimi giorni, un fine settimana allungato.... ti faccio sapere le date alla fine del mese...
E daiiiiiiii....
Micia cara!ma che sogno questo reportage!Mi ricorda un'escursione ad Orgosolo in Barbagia che feci da piccina, mangiando porceddu seduta su prismi di cemento , usando come piatto il carasau.
Se tutto andrà bene a settembre si va a Carlodforte, ho proprio voglia di Sardegna! :D
Saretta!
Come sono contenta che ti sia piaciuto il nostro "racconto di viaggio"!!
Se ti può interesare noi stiamo organizzando un paio di cosine per Gennaio... su quattro ruote questa volta... facci un pensierino, ne vale la pena!
ti voglio beneeeeeee
Un bellissimo racconto di viaggio, bellissime foto e posti stupendi: bella la compagnia.... immagino che siete stati d'incanto.
Grazie di essere venuta d Pallina: ho apprezzato molto il tuo interessamento. Spero tu stia bene e ti saluto con tanto affetto.
Non sai quanta nostalgia mi hai fatto venire....
Bellissime foto e grazie per le risate leggendo il tuo racconto delle avventure culinarie.
Sembra tutto buonissimo, mi conservo i siti.
Bacisuilnasino
che meraviglia!!!
se vi paicciono queste strade e queste curve... conoscete un po' l'abruzzo?
Chiara
Paola figurati... mi dispiace solo non averlo saputo prima di Pallina... io e G sappiamo cosa vuol dire veder soffrire il micio amato quindi empaticamente ho avuto proprio un soffio al cuore, come se a cadere fosse stato uno dei miei.
Per favore tienimi informata... e non te lo dico per retorica!
Un abbraccio e nasinasi a Pallina
koala capisco la tua nostalgia. Io vivo un bel po più vicina rispetto a te, eppure la lontananza dalla mia isola si fa sentire terribilmente.
Proprio da questa voglia di far conoscere la nostra terra "vera" è nato questo viaggio... e devo dire che ha riscosso un successone!
Adesso ne stiamo organizzando uno a gennaio... su 4 ruote però!
Chiara Adoriamo strade e curve... e adoriamo l'abruzzo!
Alcune delle foto che appaiono nei post di moto e viaggi sono prese proprio sulle strade dell'Abruzzo, che Piero conosce bene e che io ho imparato a conoscere l'estate scorsa.
Anzi, ti dirò di più, alcuni angolini sono diventati per noi luogo di fuga!
Ma adesso che ci penso.... si potrebbe organizzare ed incontrarsi!
sarebbe bellissimo!
Ciao! Pallina, se non fosse per il caldo che la fa stare tutta spalmata su un pavimento o su un davanzale( persiane chiuse!!!) sta di certo meglio: e poggia tutti i piedini quando cammina, se corre invece , la zampetta la solleva ancora un po'. Comunque possiamo essere contenti. Un bacione e nasinasi da Pallina
Paola Questa che mi dai è davvero una bellissima notizia!
nasinasi e ronronamenti
marijena: ma come mi piacerebbe venire via con voi!!!
questo week siamo ad urbino...con amici che arrivano da roma...ve lo dico che si sa mica mai che... :D
nasinasi :D
Miciaaaaaa Che invidia!!! bellissimo qsto motogiro!!!Io ho uno solo uno scooter e non credo proprio di riuscire a starvi dietro!!!Però se qualcuno dei tuoi amici vuole compagnia sulla sella...
Baci
Tutto bello, foto stupende, magnifica descrizione, porelle le coccinelle colte sul fatto (ma voi farvi un pochetto gli affaracci vostri no, eh?!)... ma la cosa che mi ha colpita di più è stato il porceddu! 'Orca miseriaccia, non mi smentisco mai! He! He! He!
Sono "quasi" vegetariana, lo sai, ma il porceddu è uno di quei motivi che mi fa rimanere al "quasi"... GNAM!
Ah, dimenticavo: lo sai che la prossima volta che tu e GG farete cosine cosette sarete attorniati da coccinelle guardone, vero?...
marijena... Noi stiamo organizzando qualcosa per la metà di settembre... nella zona di Cascia.... potreste farci un pensierino?
Poche motine, tante curve, pappa buona... che dici? Ispira?
Viviana Bella! ehehehehehe la foto delle coccinelle non è fatta da me... ma ammetto che stavo li anche io!
E poi... chi la fa l'aspetti, e loro sanno!
Ottima fotografia. Mi piace. Vi auguro successo.
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