venerdì 27 novembre 2009

Olio nuovo, nuovi amici

… o quel che può capitare a lasciare le strade vecchie per le nuove!

Ed è stato così, per vincere la paura di stare soli in una casa troppo vuota, che in una magnifica giornata di sole (sabato 21 novembre) siamo partiti.
Sotto l’egida degli sguardi variopinti dei mici della Gatteria (in questa foto Misti) abbiamo inforcato “La Sposa” e via.
Unica condizione, cercare strade nuove.
Vedere cose nuove.
Dove andiamo? E chi lo sa.
Dove mangeremo? Dove ci verrà fame.
Approfittiamo del sole e dell’aria tiepida e concediamoci il silenzio dei nostri caschi e l’abbraccio del vento sulle giacche.

Non ve la faccio troppo lunga e per chi volesse provare la nostra “nuova strada” abbiamo preparato una mappa (che trovate anche a fianco)!

E’ stato bellissimo!

Piano pianino sentivamo la voglia di camminare farsi strada dentro.
Lentamente, abbiamo assaporato ogni curva in un panorama di boschi che sembravano in fiamme, con vallate colorate del verde umido dei campi e del marrone della terra e sullo sfondo la Valle del Tevere.

In kilometri?
In kilometri non vale la pena di menzionarlo questo viaggio… fra andata e ritorno abbiamo fatto meno strada di quanto ne facciamo tutti i giorni solo per andare a lavoro.

In vista? In pace?
Andateci anche voi. Andateci a colpo sicuro.

Siamo finiti in Sabina e siamo “approdati” in un piccolo borgo, vicino a Torri in Sabina, mai sentito nominare, Vescovio.
C’era il cartello di un ristorante… l’ora era quella giusta… si prende la deviazione e si entra… ma che meraviglia abbiamo trovato?

Il Santuario di Vescovio è meravigliosamente accucciato in mezzo al verde, nel crocevia fra la Via Romana Vecchia e la Strada Provinciale Sabina.

In una vero e proprio parco, fra i pini, con un sito archeologico proprio al fianco del Santuario (come si vede sempre nei luoghi di culto davvero antichi).

Del ristorante ci siamo dimenticati.

Abbiamo passeggiato sull’erba, visitato la chiesa e le mura vecchie, ammirato la torre campanaria.

004 - Santuario - La torre

E’ bastato girare l’angolo e cambiare prospettiva per trovare, a pochissimi kilometri da casa, un piccolo paradiso.
Ci sembrava di aver fatto una grande scoperta, e invece è un posto molto conosciuto e frequentato (la chiesa è ancora attiva).

Poi siamo entrati nel ristorante e ne abbiamo fatto un’altra di scoperta… anzi più di una!

Il Ristorante “L’Oasi di Vescovio” ci aveva tratti in inganno.
Fuori è rappresentato da una piccola porta che si apre su un baretto, così così.
Eravamo convinti di aver sbagliato e abbiamo anche chiesto per essere sicuri.

No, era proprio quello il ristorante, una piccola porta dietro il bancone del bar…. e ci siamo trovati qui…

007 - Cortile del ristorante

Il vecchio chiostro del Santuario è adesso una piccola Oasi nell’oasi di verde, e tutto intorno a questo cortile si affacciano le sale.

E’ un ristorante molto grande, ma calmo e sereno, all’ombra della torre campanaria e nascosto dagli alberi.

006 - Cortile con vista

Molti i clienti, un grandissimo camino per arrosti, un servizio piacevole e professionale pur mantenendo uno stile quasi “casalingo”.

Abbiamo mangiato benissimo.

Tagliatelle ai porcini, Ravioli con il tartufo (tanto tartufo), Gnocchi al ragù… (solo per citare i primi).
Anche l’amaro “della casa” ci è piaciuto.
Il conto ci ha fatto sorridere (e non fa male di questi tempi) e dopo il caffè una passeggiatina per vedere questo “giardino del ristorante” che ci incuriosiva con il suo viavai di bambini.

Ed ecco un altra sorpresa….

Il giardino del ristorante si estende per tutta l’area del chiostro e dentro le mura che circondano il Santuario.

Si capisce che questo deve essere stato un sito davvero importante, le mura che lo circondano, un sistema di fognature “serio” (per l’epoca) una bellissima abside (dentro ci sono i resti degli antichi affreschi).

Chiacchierando chiacchierando (e questo è il vantaggio di avere una moglie impiccioncella) abbiamo saputo che è stata la sede dei Vescovi Sabini fino al 1495 (lo dicevamo che era importante!) e che vi si venerava la Vergine Foronovana (almeno nel 785 d.c.).
Prima, ci si può sbizzarrire con la fantasia.


Basta pensare che siamo in Sabina e ricordare un fatterello a caso, oggetto di leggende, quale il Ratto delle Sabine…

008 - Una Rosa

Che bella giornata abbiamo passato.
Bella la strada, bello il posto, buona la pappa e anche un pizzico di storia.

Ma non è ancora finita.

Perché nel ristorante abbiamo adocchiato un volantino (se ci cliccate sopra vi rimando al sito originale).
E siccome non siamo curiosi….. abbiamo letto e deciso subito!

image

Andar per Olio e per cultura in motocicletta!

013 - Santuario di Vescovio - Le Olive
A noi? E’ un invito a nozze!

 014 - Altre Olive

Sul volantino c’è un numero… chiamiamo.
C’è bisogno di prenotazione?
Nessuna prenotazione, solo una voce molto cordiale e allegra che ci dice “Ci vediamo li, domani mattina alle nove”.

Ci siamo sentiti come se il cuore pesasse di nuovo pochi grammi e non una tonnellata di granito.

Una grattatina fra le orecchie al micio del Santuario, e via in autostrada per tornare a casa presto, che domani ci si alza alle sette per essere qui alle nove!

La domenica mattina  alle sette, non si vedeva niente dalla nebbia.
Freddo e umido su tutta la strada fino a Vescovio, ma poi arrivati li… c’era ancora tanta nebbia!

P1020740 (Questa foto non è mia)

Per fortuna Fiorenzo e la moglie (gli organizzatori) ci hanno accolto con un bel termos di caffè caldo e dolcini.
Che il motto di I.R.I. (il nostro motoclub) “Piano ma Pieni” ci abbia preceduto?
Presto ci saremmo ricreduti… questo è il motto di molti riders!

016 - Raduno - altra prospettiva

E arrivavano, arrivavano e arrivavano moto.
In mezzo ad una nebbia che sembrava di stare a Londra io ho provato a contarli… ma ho perso il conto, distratta dalle chiacchere…
 019 - Raduno e chiacchere

tanti volti nuovi con cui parlare, presentarsi, confrontarsi…

017 - Raduno - prospettiva verticale

E intanto continuavano ad arrivare moto e per fortuna nel frattempo arrivava anche il sole!

L’organizzazione è stata perfetta!
La quota di iscrizione mitica: 5 eurini piccini picciò.
Le moto contate 52, di tutte le taglie i colori e i tipi.
Dalla moto da passeggiata a quella più sportiva, da quella vecchiarella a quella nuova nuova di pacca!
52….. altro che pallineggiare! Credo di aver salterellato di qui e di la per tutto il tempo con sorriso scemo stampato sulla faccia e la macchinetta fotografica in modalità “scatto da sola perché altrimenti questa si scorda”!

C’era anche il sindaco!

Visita guidata alle rovine di “Forum Novum” (davvero bello) e non poteva mancare….. la megafono-benedizione delle moto!

021 - Megafono-Benedizione alta

Inaspettata quando graditissima, poi tutti in sella e “siamo partiti”!

Nonostante il serpentone a perdita d’occhio (52 moto… fate un rapido conto di quanto eravamo lunghi… calcolate 10 metri a moto….) tutto si è svolto perfettamente!
Ad ogni incrocio o svolta una “scopa” per indicare la strada e per permettere alla fila di non spezzarsi bloccando le macchine, davvero chapeax!

Prima tappa, il frantoio “Olio Sapora” a Tarano (per curiosità, guardate la cartina per vedere quanta strada abbiamo percorso!!).

Moto e olive, Olive e moto.
Decisamente una festa per gli occhi.

023 - Moto e Olive a raccolta

Secondo me al frantoio non ci aspettavano così in tanti!
Non sapevamo più nemmeno dove parcheggiare i nostri tanti destrieri, così le moto si sono sparpagliate ovunque, in una invasione pacifica di persone chiassose e ridenti.
025 - Cavallette

C’erano voci che si chiamavano, risate, commenti e macchinette fotografiche che neanche un mega-store ne ha mai viste così tante tutte insieme!

E olive!

024 - Olive e Moto

Quanto è belo questo frantoio!
Pulito, lindo, biologico!

033 - Raccolta a mano con scala

Se abitate in zona, se volete vedere come l’olio che vi porterete a tavola viene prodotto, dove vivono le olive del vostro futuro olio, io e GG una visita a questo frantoio ve la consigliamo di cuore!

Abbiamo fatto un notevole sforzo e ci siamo sacrificati per voi assaggiandolo…

Puro sulla bruschetta calda…

029 - La Bruschetta 030 - Panunto

Oppure fritto, sotto forma di meravigliose frittelle di cavolo e di cipolla che, come si può notare dalla foto qui sotto, GG ha gradito pochissimo!

026 - P1020758 (Questa foto non è mia)

Le riders-cavallette non si sono fatte pregare davvero e hanno dato un volenteroso aiuto ai signori del frantoio per fare pulizie…

… non è stata lasciata nemmeno una briciola!

028 - Fritti di cavolo e cipolla

Onore ai cavoli in pastella (ma anche alle cipolle).
E onore all’olio di questo bellissimo frantoio.

031 - Onore allOlio
Noi torneremo di sicuro, e presto, di macchina dotati per fare il pieno!

Un’ultima chicca prima di ripartire per la seconda tappa… anche al frantoio sono riders!

C’è l’apina!!!!

Dopo che Fiorenzo ci ha radunati tutti a suon di megafono, ripartiamo per la seconda tappa. Pochissimi kilometri, giusto una manciata di curve ma lungo una strada che corre su un crinale, con le vallate a destra e a sinistra e un panorama da perdercisi dentro!

Il borgo medioevale di Fianello. (qui e qui qualche informazione in più altrimenti questo post diventa un libro!)

034 - Fianello - Lungo la strada per la Rocca

Parcheggiamo le moto nel cortile della scuola (asilo, ambulatorio e altro ancora…) o meglio, nel cortile, sulla strada, nei campi tutto intorno, e poi ci avviamo, rigorosamente a piedi, su verso la rocca.
E siamo entrati in pieno medioevo!
Semplicemente incantevole.

035 - Fianello- La casa numero
Si lo so, ho perso il conto delle volte che l’ho già detto, ma è proprio così.

Fianello ha un antico forno paesano, quelli che ai tempi cuocevano il pane di tutto il borgo, integro e ripristinato nel suo uso originario.

039 - P1020771 (Questa foto non è mia)

E’ stato ufficialmente riacceso in occasione della prima “Festa del Pane” il 29 agosto 1998 e da allora sforna pane, focacce e “falloni”, tutto rigorosamente lievitato con Pasta Madre (la mamma la mamma)!

040 - P1020772 (Questa foto non è mia)

Questo forno conserva ancora tutte le energia di quelli che lo hanno “frequentato” e la magia di tutto il pane che qui ha lievitato e si è trasformato!

E naturalmente è stato riacceso in onore dei centauri in visita!

 

Che hanno dato una mano anche qui a ripulire tutto per bene. Non sia mai che si dica che i motociclisti sono gente disordinata!
Noi ripuliamo sempre bene tutto!

Oltre che della ProLoco, siamo stati ospiti dell’Antica Fattoria Sabina, una azienda agricola a 50 metri dal borgo e che torneremo di certo a provare (perché sono tanto simpatici…. che avete pensato, malelingue!)

Ancora olio e formaggi e ricotta freschissima e salami….

Per fortuna poi abbiamo smaltito camminando per le strade del Borgo…. prima tutto in discesa fino alla finestra che da sulla valle….

037 - Fianello- la finestra sulla gola

Poi tutto in salita per tornare alle moto!

038 - Fianello- Dura la salita

Quanta è ripida Fianello!
Anche GrandeGatto concorda con me, è proprio un paese “in verticale”!

036 - Fianello - La Rocca

Risaliti, con un bel fiatone, fino alle moto, ricompattato il gruppo (Fiorenzo Santo Subito, lui e il suo megafono) che si era disperso (il gruppo, non Fiorenzo) in visita alla vicinissima Chiesa di Santa Maria in Fianello (merita, merita davvero), si riparte per la terza tappa!

Praticamente abbiamo girato il musino  alle moto e siamo arrivati al Frantoio Minicucci.

Di nuovo le moto si sono sparpagliate ovunque si trovava posto, proprio in mezzo alla lavorazione delle olive!

E mentre le macchine raccoglievano, pesavano, lavavano…. in mezzo al via vai di persone concentrate sul loro lavoro, olive che venivano pesate, versate negli imbuti, trasportate, lavate…..

044 -Lavaolive

… in mezzo a tutto questo trambusto al frantoio Minicucci ci hanno accolto così….

con altre fiamme accese, acqua, vino, bruschetta e salsiccia…

Ma non solo, perché per i buongustai era stata approntata una piccola quantità di Trippa….

… pentolina a cui servirsi free…

… il tutto contornato da vassoi di “Falloni”, di cui solennemente mi impegno a copiare la ricetta in un prossimo post…

051 - Falloni

e le immancabili frittelle di cavolo in pastella…

050 - Fritti caldi caldi

… che se si sapeva che avremmo trovato tutto questo, uno si tratteneva un po dalle altre parti!

E invece no….. mani alacri e velocissime gettavano nell’olio bollente il cavolo pastellato…

e non si poteva dire di no! Sarebbe stato un vero peccato!

Ecco, qui per la prima volta ho visto dei centauri boccheggiare!

053 - P1020798 (Questa foto non è mia)

Ma era così bello…. tutti sguinzagliati in giro, una confusione da baccanale, chi guardava, chi mangiava, chi beveva…. e ogni tanto qualcuno fotografava!
E molti facevano fatica a ripulire il posto dalla pappa!

Organizzazione perfetta (grazie Fiorenzo e Antonella), bella compagnia, tanti amici nuovi, tante cose belle da vedere, cultura, strada, olio!

Il centauro GrandeGatto (Erfa per gli amici di I.R.I.) ed il centauro Fiorenzo hanno preso accordi per prossime gite, organizzazioni, gemellaggi di motoclub"!

Nel frattempo la pallina saltellava e chiacchierava e rubava ricette!
Che saranno oggetto di un post vicino vicino ma non ora!

Ancora fatemi dire, non mi stancherò mai:

Grazie Fiorenzooooooooo!
Ci vediamo presto e Lamps a tutti!

nasinasi

p.s.  per quelli che ci hanno seguito fin qui…. grazie.
Grazie per la pazienza dimostrata adesso e grazie per l’amicizia dimostrata prima.
E’ anche con il vostro aiuto che ce la stiamo facendo!

 
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