E allora spariamoci una bella musichetta allegra e convinciamoci che anche l’autunno ha il suo bel perché, come le zucche, le castagne, il vino speziato, il caco… e tante nuove ricette da scoprire e da provare…
Intanto sulla blogsfera è un pullulare di ricette estive, sarà per tirare alle lunghe il più possibile questi ultimi scampoli di sole, riparandoci dai primi grigi?
E invece di zucche e castagne si parla ancora (anzi di più) di fichi, di pesche, d’uva e… di pomodori!
Perché il pomodoro è il simbolo dell’estate!
Rosso, sugoso, dolce, con il sole che l’ha fatto maturare catturato nella polpa, non come quelle cose anemiche, traslucide, sciapide, che sanno di plastica che si trovano tutto l’anno nei banchi dei super.
In questi giorni ho letto di conserve di pomodoro, di pasta al pomodoro, di crostate di pomodoro… e siccome mi piace uniformarmi, ma una volta tanto…. va là che posso farcela…. vi dico la versione Gatteria!
E’ un ingrediente che compare spesso nella mia cucina, retaggio della mia bella Isola dove è fondamentale per molti piatti, dalla zuppa di pesce a Sa panada.
E siccome da questa parte del mare non lo trovavo, mi sono messa di buzzo buono e tutte le estati lo preparo con le mie zampine…
Indovinato?
Il pomodoro secco
…Che, se già i pomodori di loro sono un concentrato di sole, il pomodoro secco… di più!
O si…. non gli bastano mica 4 raggetti striminziti!
No no, lui vuole il sole grande, caldo, tanto caldo e tanto sole!
E se ne sta li, a pancia sopra, tutto bello impomatato di sale grosso, disteso a bere il sole, ad accumulare il sole, a farsi delle abboffate di sole…
Sta li per tutta la giornata, sputacchia fuori l’acqua e incamera il sole… però come scende la sera pretende di essere riportato subito dentro!
Che paura gli fa l’umidità!
Corri corri a riportare dentro tutte le cassettine-lettino solare! Corri che si arriccia tutto, mettilo al riparo in casa…. magari sopra un tappeto vecchiotto, perché dallo spavento piangerà lacrime di sale ancora per tutta la notte.
E poi la mattina…. lo riporti fuori…
E lo vedi che ha un aria un po' miserella… tutto arricciato, ha perso tutta la sua boria salata, si domanda se il sole c’è davvero di nuovo o se lo vuoi buttare allo sbaraglio.
Ma si pomodoro bello, si che c’è il sole…..
E allora vai a rimettergli la protezione…. uno per uno….
Metti il sale, spargi il sale, metti il sale, spargi il sale… una cosina un po noiosa se devo dirla tutta…
E quando li hai di nuovo protetti con la loro bella copertina bianca, loro riprendono subito la boria e pretendono sole, sole…. tanto sole….
C’è un po' da invidiarli, stesi li a ricaricarsi di energia mentre tu trottoli in giro tutto il giorno.
E dentro la notte, fuori la mattina e rimetti la copertina… che stress!
Intorno al terzo giorno, se il sole è stato di suo gradimento, la copertina della mattina non la devi rimettere, perché la notte smette di piangere e sta più tranquillo….
E tu però non puoi mica smettere di curarlo, e no… che ti pensi!
Della copertina non ha più bisogno, però iniziano i massaggi!
E si, perché a furia di arricciarsi dalla paura gli sono venute le contratture ai bordi, al pomodoro, e quindi quando lo porti la mattina fuori al sole, lo devi delicatamente allargare, perché possa esporre al sole TUTTA la sua superficie rossa e carnosa di accumulatore ad energia solare.
Piano piano, come un massaggino decontratturante (ma dimmi te), perché altrimenti gli si rompe la buccia e a lui questa cosa qui non piace mica!
E ci vuole tempo…. in Sardegna in una settimanella erano belli pronti e sotto vetro…. qui mi occorrono anche 10 giorni…
…e si vede che il sole è diverso, e il pomodoro, si sa, è di buccia… ops… di bocca buona!
Poi un giorno, finalmente, ti accorgi che si sta stancando e le sue batterie sono quasi cariche,
l’acqua è andata via quasi tutta e per ogni goccina persa il pomodoro ha accumulato sole.
Quando gli schiacci la parte cicciottella senti che non si spiaccica più come un cuore di marmellata, ma fa solo un piccolo “sguisc” fra le dita.
Ancora poco, forza signor pomodoro, la sua fatica è quasi terminata!
Così aspetti un bel giorno… di sole, e piano piano inizi a chiudere le due metà una sull’altra…
le metti insieme, le scuoti piano per togliere il sale in più, premi dolcemente tutto in tondo (lo vedi a cosa sono serviti i massaggini?) e fai combaciare il più possibile i bordi del pomo-panino.
A volte mentre prepari questi panini di sole, ti accorgi che sono ancora un pochino spaventati all’idea di lasciare l’estate e andare incontro all’inverno.
E siccome anche tu non vorresti lasciare l’estate per l’inverno, allora li accontenti e li lasci ancora li… un altro giorno, a bearsi ancora un poco sotto quel sole caldo, ad accumulare energia, forza… sole!
Ma è giunta l’ora di abbandonare il campeggio estivo!
Si va dentro il barattolo… tutti vicini vicini per farsi compagnia nei lunghi mesi che verranno.
Prima di chiudere il coperchio li lasci respirare ancora, qualche boccata d’aria, un altro giorno?
Così si tranquillizzano e poi avviti il coperchio e li metti al riparo, al fresco e al buio, preferibilmente, così si addormentano.
Magari mentre dormono un po' di acquetta la tirano fuori ancora…. ma non c’è da preoccuparsi!
E’ il sale che continua a lavorare anche mentre i pomodori dormono beati…
E quando in inverno tu prenderai uno di questi pomodorini e lo metterai in un soffritto, in un intingolo, in un sughino, in una zuppa o nel minestrone…. tutto il sole racchiuso si sprigionerà nel piatto!
E a tavola porterai ancora l’estate!!
nasinasisalati